Roberto Manetti

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Sono nato a Firenze nel 1969, dove tuttora vivo. Nel 1988 ho conseguito la Maturità Classica.

Mi sono laureato nel 1993, presso la Facoltà di Psicologia dell'Università degli Studi di Padova, dove ho conseguito anche l'abilitazione alla professione di Psicologo.

Dal 2000 sono iscritto all'Albo degli Psicologi della Regione Toscana.

In questi anni, accanto all'attività privata, ho portato avanti vari progetti e percorsi, interventi di sensibilizzazione e prevenzione in ambito scolastico1, progetti di prevenzione e formazione in vari campi e contesti.

Di alcuni anni fa il mio incontro professionale con il dott. Ghezzani e la teoria psicodialettica.

Gli assunti teorici e le linee di intervento di tale impostazione hanno contribuito non poco all'arricchimento della mia formazione professionale e personale, e nella mia esperienza clinica ho potuto riscontrare ampiamente le potenzialità dell'approccio psicodialettico (si veda la pagina web La psicodialettica a Firenze, all'interno del sito del dott. Ghezzani).

A mio modesto parere, l'approccio psicodialettico, con la nozione di sensibilità, contribuisce a restituire dignità alle forme della psicopatologia e apre scenari tutti da scoprire, potenzialmente rivoluzionari.

Nella mia esperienza professionale, oltre a interventi di prevenzione in ambito scolastico (“Educare alla diversità e all'intercultura”, ma anche “Vuoti da riempire”, percorso intorno ai disturbi dell'alimentazione e all'abuso di sostanze psicoattive), anche collaborazioni come consulente psicologo o esperto/docente, per l'attuazione di progetti, interventi, iniziative di sensibilizzazione e formazione, riguardanti la dimensione dell'handicap e le problematiche/risorse ad essa connesse, l'alterità culturale nelle sue declinazioni psicologiche, il lavoro di rete, l'associazionismo, la cura del volontariato.

Ecco, a titolo di esempio, alcuni interventi nell'ambito di seminari, convegni, corsi di formazione:

  • Il diverso che abbiamo dentro. In: “La scuola come luogo di incontro di lingue e culture”, Firenze, novembre 2004;
  • Muri di parole. In: “L'integrazione scolastica dei minori disabili: esperienze e prospettive”, Firenze, gennaio 2007;
  • Quando allo specchio non ci vedo me…, gli atteggiamenti che assumiamo quando entriamo in contatto con il diverso. La diversità come virus del pensiero unico. L'handicap della normalità, Firenze, aprile 2008.

In questi anni, insopprimibile e ciclica, l'esigenza di es-primere im-pressioni, il bisogno di coagulare sul foglio quanto, nato da percorsi emotivi interni o da stimoli relazionali e di contesto, premeva per emergere. Curiosità e introspezione, sensibilità ed egocentrismo, per una dimensione di catarsi e di gioco, capace di raccogliere e tenere, quando le immagini del mondo sono troppo crude, di alleggerire e sciogliere, quando la vita lo consente…

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