Liliana Valentini

Sono nata a Montisi, frazione di San Giovanni d'Asso, in provincia di Siena, il 10 settembre 1945.

Il mio maestro convinse la mia famiglia, che si mise nell‘impresa di far studiare due figlie, quando ancora la Scuola Media non era in ogni comune. I sacrifici di genitori e nonni (artigiani) erano grandi e altrettanto il nostro impegno. Mia sorella di due anni più grande aveva la responsabilità di stare “attenta alla citta1”. Nel 1963 prendemmo il diploma magistrale e cominciò la trafila per ottenere il posto di ruolo (cioè incarichi nei doposcuola senza pagamento, brevi supplenze, scuola popolare, centro di lettura, concorsi, studio e… concorsi). Attribuisco molta importanza al fatto di aver potuto studiare, perché questo, oltre ad indirizzarmi ad un lavoro, mi ha aperto interessi che via via ho sentito proprio come parte di me. Inoltre, pensandoci ora, riconosco che su questo impegno si è svolta la massima collaborazione di tutta la famiglia. Io ero molto timida e insicura, sentivo il peso della responsabilità, avevo fatto poche esperienze personali.

Mi sono sposata nel 1968. L'anno dopo è nato il primo figlio e nel 1974 il secondo.

Poco prima di questa gravidanza avevo sostenuto il mio migliore esame di concorso, con il massimo punteggio. Forse una parte di me era andata troppo avanti? Forse c'erano state difficoltà a far partire la famiglia (il marito era stato militare dopo la nascita del primo figlio)? Cominciai a star male e mi curavano per esaurimento nervoso, così si diceva allora. Furono molti e vari tentativi di uscirne, ma pareva impossibile. Ho molta riconoscenza per il dottore che mi ha aiutato a rimettere insieme un po' di fiducia.

Dal 1976 ho ricominciato, piano piano a ripartire, seguire la famiglia, riprendere il lavoro. Ci sono stati periodi belli. Ho anche scritto diversi testi, che tenevo da parte in attesa a farli leggere.

Poi sono andata in pensione anticipata, per svolgere bene almeno un lavoro (cura della famiglia).

Nel 1997 ho partecipato al primo concorso letterario e ora… continuo.

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